Lunedì 17
Certamente immergersi nello stile di vita indiano può essere interessante ma è anche molto faticoso; per questo decidiamo di prenderci una giornata di rilassamento e organizziamo una gita a Fatehpur Sikri, città che fu capitale dell’impero moghul per un brevissimo periodo prima di essere abbandonata per penuria d’acqua.
Il sito è davvero bello e ci permette di passare alcune ore in un ambiente tranquillo lontano dal caos indiano; ma poi scendiamo giù in quella che è l’attuale cittadina e siamo travolti da un mare di persone in quantità “indiana”, qui scopriamo un cuoco di “Samosa” (frittelle triangolari ripiene di un misto vegetale e accompagnate da salsa piccante) che, un po’ come gli ultimi standard igienici occidentali, mette in mostra la .\sua cucina, in pratica una grande padella ripiena di olio purissimo dove vengono cotte queste prelibatezze.
La cosa bella è che ci muoviamo liberamente in una folla di indiani come fosse la cosa più naturale, tutti sono molto educati e non ci importunano minimamente permettendoci di girare a nostro piacimento.
Roberto rifiuta il mio suggerimento di provare un altro mezzo di trasporto, ovvero sopra un bus, e rientriamo con il nostro taxi ad Agra.
Risolto un piccolo inconveniente ricorrendo ad una sartoria locale, ci concediamo una cena al ristorante tedesco / israeliano (?) per prepararci alla nostra ultima meta: Varanasi.
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