venerdì 14 novembre 2008

Giovedì 13 Jasailmer è indubbiamente lontana, all’estrema periferia del Rajasthan, ma la sua bellezza attira frotte di turisti e, immancabilmente, una schiera di suonatori, mercanti, e anche giovani funambolisti. Così, nostro malgrado, siamo spesso circondati dai personaggi più strani, disposti a travestirsi nei modi più incredibili, secondo gli stereotipi più noti, per soddisfare le voglie del turista dallo scatto facile in cambio di una piccola donazione. Ci addentriamo nella città, ormai completamente esterna al forte, dove il traffico è più sostenuto e scopriamo che anche qui la sicurezza è un optional, nessuno porta il casco e il numero di occupanti di una moto è determinato solo dalla loro capacità di stiparcisi sopra. “Catturati” da un mercante siamo ospiti di un indiano estremamente gentile e colto che ci fornisce molte interessanti notizie su Jaisalmer, in cambio decidiamo di fargli una donazione (di cui però non conosciamo l’entità), acquistando alcuni gioielli. Ma il tempo stringe e ci avviamo alla stazione alla volta di Jodhpur, naturalmente compenetrandoci fino in fondo nel modo di vivere indiano, con i loro tempi, al punto che per fare i biglietti impieghiamo più di un’ora; per fortuna che un lustrascarpe, fin troppo attento alle carenze delle nostre scarpe e valige, si offre di sistemare tutti i nostri problemi, perfino di cucirci una tasca bucata.

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